
CREDERE O NON CREDERE?
Questo è il problema!
Rivisitando la famosa frase di Shakespeare, vorrei introdurvi in maniera semi-seria alla mia personale avventura con Dio e mio figlio, detto anche “topolino Wilson”. Dico sempre che io e Dio abbiamo un conto in sospeso; probabilmente dev’essere dotato di uno strano senso dell’umorismo, o forse mi ha semplicemente scelta come protagonista della sua sit-com preferita. Sicuramente, dall’alto dei cieli, si fa grandi risate orchestrando e guardando le nostre disavventure.
Quando nella tua vita arriva un figlio con una disabilità gravissima, passi un’infinità di fasi psicologiche.
Qualche esempio? Eccovi serviti!
“BENVENUTI SIGNORI E SIGNORE SUL PIÙ GRANDE OTTOVOLANTE DEL MONDO! CON 1 SOLO BIGLIETTO IL GIRO È GARANTITO A VITA!”
FASE 1 : DISPERAZIONE
Ti sta per cadere in testa l’asteroide che distruggerà il mondo finora a te conosciuto, e tu cosa fai?
PREGHI. GIORNO E NOTTE. SENZA SOSTA.
Snoccioli le perline del rosario come fossero arachidi.
Proponi fioretti talmente infattibili che manco Houdinì saprebbe dileguarsi.
Offri la tua vita in cambio come quella di Isacco purché il tuo Dio ti venga in soccorso, ma niente.
L’asteroide si è schiantato.
Indietro non si torna.
FASE 2 : RABBIA
Dopo aver imparato il latino, l’aramaico antico, e tutte le sacre scritture;
Dopo aver ordinato il cilicio per autoflagellarti; dopo aver pianificato viaggi a Lourdes e Medjugorie, un po’ cominciano a girarti i “Cocones”.
“HEY TU, SI TU, DIO! TI SEI PRESO L’OTITE?
MI HANNO SENTITO ANCHE SU ALPHA CENTAURI E TU FAI LO GNORRI?
PER CASO ERO HITLER NELLA MIA VITA PASSATA?
NO DIMMELO, PERCHÉ ALTRIMENTI NON ME LO SPIEGO QUESTO ACCANIMENTO!”
Ma Nostro Signore resta sulle sue.
FASE 3: AUTO CONVINZIONE
Ti sei reso conto che ormai ci sei dentro fino al collo, e in qualche modo devi darti da fare, ma diciamocelo: dentro di te si è fatta largo la convinzione che Dio ti ha fatto questo dono speciale per un motivo!
Nella vita avrai uno scopo superiore del tipo: “CHE LA FORZA SIA CON TE”.
Praticamente, solo tu sarai in grado.
Questa è la fase più prolifica ed è quella da sfruttare al meglio.
I bambini sono ancora piccoli e tu sei giovane e carica.
Allora, via con le iniziative! Beneficenza, associazioni, libri, corse, battaglie, e chi più ne ha, più ne metta!
UNA MAMMA CONVINTA TI TRAVOLGERÀ CON LA SUA ENERGIA!
“HEY TU DIO, SI, PROPRIO TU! ANCHE SE NON MI BADI MAI ,TI FACCIO VEDERE IO COME GESTIRÒ LE COSE!“
FASE 4 : LA TRASFORMAZIONE IN JOHN RAMBO
Sono passati gli anni portando con se’ sempre le stesse identiche problematiche; la solita canzone per dodici ore a fila, le solite cinque ore dormite a rate, la solita montagna di pannolini da cambiare. E ancora, le solite menate scolastiche, burocratiche, le visite, le persone!
ASPETTA UN ATTIMO: Quali persone?
Ah già … non vedi più nessuno! Perchè nel corso degli anni hai perso assieme alla speranza, anche la tua individualità!
Il passaggio è stato talmente graduale che hai perso il diritto al lavoro, alle relazioni umane, allo svago, alla FELICITA’.
La tua età anagrafica è 43, ma quella percepita è 75.
A QUESTO PUNTO INIZIA LA TRASFORMAZIONE IN JOHN RAMBO: immagini risse e omicidi verso chiunque osi aprire bocca o ricordarti qualcosa di spiacevole. Qualcuno ha da ridire perché fai valere la tua priorità alla cassa del supermercato? SPAAAMM! Un pugno sui denti!
Trovi il parcheggio disabili occupato? E già ti vedi un omone verde di 200 kg che scaraventa il SUV nel Grand Canyon.
Senti “Tizia” che si lamenta perché la figlia ha un’unghia nera?
Decapitata all’istante come Maria Antonietta.
Così, alla stessa maniera, t’immagini alle Mauritius in pochi secondi netti mandando tutti a quel paese. Perchè questo è quello che resta a noi Caregiver: una fervida immaginazione, tutto il resto è precluso.
A volte impreco, ma non mi sento mai in difetto.
Come vi dicevo, io e LUI, l’altissimo, abbiamo un conto in sospeso: “EHI TU! SORDO INCALLITO!”
Lo so che non parliamo da tanto, ma se è vero che ci sei, PER FAVORE, FAMMELO RITROVARE NELL’ALDILÀ SENZA LA PRIGIONIA DEL SUO CORPO.
Abbiamo decenni di arretrati, di giochi non fatti e di parole non dette.
E prima o poi anche io voglio sentirmi dire: “MAMMA, TI VOGLIO BENE!”
Silvia
Direttamente dal sito www.mowatwilson.it
“L’Associazione Italiana Mowat-Wilson, per svolgere la propria attività, conta sull’autofinanziamento delle famiglie dei bambini malati: UN TUO CONTRIBUTO ECONOMICO, ANCHE PICCOLO, PUÒ AIUTARE A DAR LUCE ALLA VITA DI QUESTE FAMIGLIE!”
BONIFICO BANCARIO
Banca Popolare dell’Emilia Romagna Filiale di Albinea (Re)
IBAN: IT05U0538766130000001841479”