
C’era una volta, quando le lucciole danzavano in cerchio, un manto gelido che ogni notte sulle case si posava. Quando gli animali nelle loro tane si riscaldavano stando vicini e il lupo alla luna ululava alito di drago, in un paesino piccino vi erano alcune persone che attendevano un ritorno speciale.
Su ogni porta ,una ghirlanda raccoglieva desideri e il profumo di arance invadeva le strade.
Una bambina dal nome fatato scrutava dalla finestra le indaffarate ragazze che agitavano lanterne dietro gli alberi e come ogni anno, guardava l’evolversi di quel ritorno tanto importante e tanto caro, il giorno in cui le giornate sarebbero pian piano tornate a splendere e a riscaldare i cuori e le pance di ognuno. Il fuoco era ormai alto nei camini e nelle piazzette, le ghirlande bruciavano e i desideri venivano spinti sempre più in alto, le ragazze con le lanterne ballavano, gli uomini bevevano sidro e le donne si scaldavano cuocendo insieme mele e cannella.
La bambina, ignorando il torpore della stanchezza, vide spuntare, ancora una volta, quel raggiante color arancione che annunciava l’alba di una nuova stagione.
Il colore di una nuova e vicina fioritura. Tornò a casa correndo, infilò un maglione pesante e uscì prima che lo spettacolo terminasse.
Si mise seduta su un ceppo ormai bruciato, e con il calore nel cuore vide così e finalmente, rinascere il Sole.
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