
Al giorno d’oggi non é raro incontrare bambini che già dalla più tenera età parlano due o magari più lingue, risultato d’unioni culturali differenti e di una società sempre più globale e multietnica.
Ma cos’è il bilinguismo?
Cosa apporta ad un bambino, e quali sono i miti da sfasare?
Con il termine “bilingue” si indica un individuo capace di parlare alternativamente, e senza difficoltà, due lingue. Detto così può sembrare estremamente difficile, ma per un bambino in età d’apprendimento, ciò non risulta più difficile che imparare a camminare.
Esistono quindi tre tipi di bilinguismo:
- Simultaneo, quando due lingue vengono imparate insieme dalla nascita;
- Consecutivo, quando due lingue vengono imparate una dopo l’altra nell’arco dell’infanzia;
- Tardivo, quando si acquisisce la seconda lingua in età adulta;
In Italia, spesso, questa capacità viene ancora vista come qualcosa fuori dal comune, etichettando i bambini come “diversi” o “speciali”.
Personalmente credo che conoscere ed avere la possibilità di imparare un altro linguaggio sia un’arma potentissima e un’opportunità da cogliere appena ne abbiamo l’occasione!
Crescere con più di una lingua, infatti, può apportare al vostro bambino una serie di vantaggi nello sviluppo della capacità di lettura e scrittura (in quanto si conoscono due vocaboli per lo stesso soggetto e due modi per esprimere lo stesso concetto, ad esempio) ma anche una comprensione precoce del punto di vista e della prospettiva altrui.
Vi parlo della mia esperienza di madre: non abbiamo mai avuto dubbi a riguardo, e stiamo seguendo il consiglio di amici ed esperti, cercando di crescere nostro figlio con il metodo O. P. O. L (One Parent One Language) e, anche se devo ammettere che é più difficile del previsto riflettere a quale lingua usare prima di aprire bocca, confido nelle nostre motivazioni e nella nostra determinazione.
Attenzione ai miti da sfatare: anche se i bambini bilingue possono parlare più tardivamente (a causa della moltitudine di vocaboli da memorizzare) questo non li rende più confusi o soggetti a non parlare bene nessuna lingua; per quanto riguarda i benefici del bilinguismo invece, ciò non rende il bambino indiscutibilmente più intelligente: a mio avviso, però, conoscere due o più lingue da sicuramente una marcia in più al piccolo individuo, e chissà che un giorno, da adulto, questa capacità possa aprirgli tante porte!
Forse il mio ultimo pensiero era troppo personale, ma investiamo così tanto nell’istruzione e nella crescita dei nostri figli che pensare ad un futuro prossimo ricco di opportunità, mi da ancora più motivazione!
Elena

@confalonierielena